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mercoledì 31 dicembre 2014



Mai lamentarsi di niente tutto è dono di Dio anche quello che

 a noi non piace ringraziamo il Signore sempre con gioia

 lodiamolo Lui ci ama immensamente un bacione elena e

 paolo


Buon anno a tutti voi fratellini e sorelline nostre il Signore vi


 ricolmi di benedizioni un bacione e auguroni elena e paolo


A te che forse ti senti solo in questa notte sappi che Gesù ti

 ama veramente un bacione

2orapassione18-19                                             




O Signor mio Gesù Cristo, prostrato alla tua divina presenza, supplico l'amorosissimo tuo cuore che voglia ammettermi alla dolorosa meditazione delle 24 ore, in cui per nostro amore tanto volesti patire nel corpo adorabile e nell'anima tua santissima fino alla morte di croce. Deh, dammi aiuto, grazia, amore, profonda compassione e intelligenza dei tuoi patimenti, mentre adesso medito l'Ora...(si dica l’ora che si sta pregando)

E per quelle che non posso meditare, ti offro la volontà che avrei di farle e intendo intenzionalmente meditarle in tutte le ore che sono costretto ad applicarmi ai miei doveri o a dormire.

Accetta, o misericordioso Signore, la mia amorosa intenzione, e fa che sia di profitto per me e per tutti, come se effettivamente e santamente eseguissi quanto desidererei praticare.Intanto grazie ti rendo, o mio Gesù, ché per mezzo della preghiera mi chiami all'unione con te e, per piacerti di più, prendo i tuoi pensieri, la tua lingua, il tuo cuore, e con questo intendo pregare, fondendomi tutto nella tua Volontà e nel tuo amore, e, stendendo le braccia per abbracciarti, poggio la mia testa sul tuo cuore ed incomincio implorando l’aiuto della tua Santissima Madre e del mio Angelo Custode.

Si reciti un’Ave Maria alla Ss. Vergine, un Gloria al Padre al Santo Angelo Custode e un L’eterno riposo alle Anime Sante del Purgatorio, alle quali non si manchi di applicare queste potentissime orazioni e l’eventuali indulgenze
Seconda Ora
Dalle 6 alle 7 del pomeriggio
Gesù si separa dalla sua Madre SS.
e si avvia al cenacolo

Mio adorabile Gesù, mentre insieme con te ho preso parte ai tuoi dolori e a quelli dell'afflitta Mamma, vedo che ti decidi a partire per andare dove il Volere del Padre ti chiama. E' tanto l'amore tra Figlio e Madre che vi rende inseparabili, per cui tu ti lasci nel cuore della Mamma e la Regina e dolce Mamma si depone nel tuo, altrimenti vi sarebbe stato impossibile il separarvi. Ma poi, benedicendovi a vicenda, tu le dai l'ultimo bacio per rafforzarla negli acerbi dolori che sta per sostenere, le dai l'ultimo addio e te ne parti.

Ma la pallidezza del tuo volto, le tue labbra tremanti, la tua voce soffocata, come se volessi dare in pianto nel dirle addio, ah, tutto mi dice quanto l'ami e quanto soffri nel laciarla!

Ma per adempiere la Volontà del Padre, coi vostri cuori fusi l'uno nell'altro, a tutto vi sottoponete, volendo riparare per quelli che, per non vincere le tenerezze dei parenti e amici, i vincoli e gli attacchi, non si curano di adempiere il Volere santo di Dio e di corrispondere allo stato di santità a cui Dio li chiama. Quale dolore non ti danno queste anime, nel respingere dal loro cuore l'amore che vuoi dar loro, per contentarsi dell'amore delle creature!

Amabile amor mio, mentre con te riparo, permettimi che rimanga con la tua Mamma per consolarla e sostenerla, mentre tu parti; poi accelererò i passi, per venire a raggiungerti. Ma con mio sommo dolore vedo che la mia angosciata Mamma trema, ed è tanto il dolore che, mentre fa per dire al Figlio addio, la voce le muore sulle labbra e non può articolare parola, quasi viene meno e nel suo deliquio d'amore dice: "Figlio mio, Figlio mio, ti benedico! Che amara separazione, crudele più di ogni morte!" Ma il dolore le impedisce ancora di parlare e la rende muta!

Sconsolata Regina, lasciami che ti sostenga, ti asciughi le lacrime e ti compatisca nel tuo amaro dolore! Mamma mia, io non ti lascerò sola; e tu prendimi con te, insegnami in questo periodo così doloroso per te e per Gesù ciò che devo fare, come devo difenderlo, come ripararlo e consolarlo e se devo mettere la mia vita per difendere la sua. No, non mi sposterò da sotto il tuo manto. Ai tuoi cenni volerò da Gesù e gli porgerò il tuo amore, i tuoi affetti, i tuoi baci insieme ai miei, e li metterò in ogni piaga, in ogni goccia del suo sangue, in ogni pena ed insulto, affinché, sentendo lui in ogni pena i baci e l'amore della Mamma, le sue pene restino raddolcite. Poi ritornerò sotto il tuo manto, portandoti i suoi baci per raddolcire il tuo cuore trafitto. Mamma mia, il cuore mi batte, voglio andare da Gesù. E mentre io bacio le tue mani materne, tu benedicimi come hai benedetto Gesù e permettimi che vada da lui.

Mio dolce Gesù, l'amore mi addita i tuoi passi e ti raggiungo, mentre percorri le vie di Gerusalemme insieme ai tuoi amati discepoli. Ti guardo e ti vedo ancora pallido. Sento la tua voce, dolce, sì, ma mesta, tanto da spezzare il cuore dei tuoi discepoli, che ne sono conturbati.

"E' l'ultima volta - tu dici - che percorro queste vie da me solo; domani le percorrerò legato, trascinato tra mille insulti". E additando i punti dove sarai più vituperato e straziato, segui a dire: "La mia vita sta per tramontare quaggiù, come sta per tramontare il sole, e domani a quest'ora non ci sarò più... Ma come sole risorgerò il terzo giorno".

Al tuo dire, gli apostoli divengono mesti e taciturni e non sanno che rispondere. Ma tu soggiungi: "Coraggio, non vi abbattete; io non vi lascio, sarò sempre con voi; però è necessario che io muoia per il bene di voi tutti".

Così dicendo, sei commosso, ma con voce tremula continui ad istruirli. E prima che ti chiuda nel cenacolo guardi il sole che tramonta, come sta per tramontare la tua vita, offri i tuoi passi per quelli che si trovano al tramonto della vita e dai loro la grazia di farla tramontare in te, riparando per quelli che, nonostante i dispiaceri e i disinganni della vita, si ostinano a non arrendersi a te.

Poi guardi di nuovo Gerusalemme, il centro dei tuoi prodigi e delle predilezioni del tuo cuore, che per contraccambio ti sta preparando la croce, aguzzando i chiodi per compiere il deicidio, e tu fremi, ti si schianta il cuore e piangi la sua distruzione.

Con ciò ripari per tante anime a te consacrate, che con tanta cura cercavi di formare come portenti del tuo amore, ed esse, ingrate ed in corrispondenti, ti fanno patire più amarezze. Voglio riparare insieme con te, per raddolcire lo schianto del tuo cuore.

Ma vedo che resti inorridito alla vista di Gerusalemme e, ritirando lo sguardo, entri nel cenacolo. Amor mio, stringimi al tuo cuore, affinché faccia mie le tue amarezze, per offrirle insieme con te, e tu guarda pietoso l'anima mia e, versando in essa il tuo amore, benedicimi.

Riflessioni e Pratiche
Gesu’ con prontezza si separa dalla sua Madre, sebbene il suo Cuore tenerissimo ne subisca uno schianto.

Siamo noi cosi’ pronti a sacrificare, per adempiere i divini voleri, anche gli affetti piu’ legittimi e santi?

(Esaminiamoci specialmente nei casi di allontanamento della Divina Presenza sensibile, o della sensibile devozione).

Gesu’ facendo gli ultimi passi, non li faceva a vuoto, in questi glorificava il Padre e chiedeva la salvezza delle anime. Nei nostri passi dobbiamo mettere le stesse intenzioni che metteva Gesu’, cioe’ di sacrificarci per la gloria del Padre e per il bene delle anime. Dobbiamo inoltre immaginarci di mettere i nostri passi in quelli di Gesu’ Cristo; e come Gesu’ Cristo non li metteva a vuoto, ma racchiudeva nei suoi tutti quelli delle creature, riparando tutti i passi cattivi, per dare al Padre la gloria dovuta, e vita a tutti i passi cattivi delle creature perche’ potessero camminare per la via del bene, cosi’ faremo ancora noi mettendo i nostri passi in quelli di Gesu’ Cristo con le sue stesse intenzioni.

Per la strada andiamo modesti, raccolti in modo da essere di esempio agli altri? Mentre l’afflitto Gesu’ camminava, rivolgeva di tanto in tanto qualche parola agli Apostoli, parlando loro della sua imminente Passione; e nei nostri discorsi che diciamo?

Facciamo noi, quando si offre l’occasione, argomento dei nostri discorsi la Passione del Divin Redentore?

L’amante Gesu’ vedendo gli Apostoli tristi e scoraggiati cercava di confortarli. Nei nostri discorsi mettiamo noi l’intenzione di sollevare Gesu’ Cristo, cerchiamo noi di farli nella Volonta’ di Dio con l’infondere negli altri lo Spirito di Gesu’ Cristo? Gesu’ va al cenacolo: i pensieri, gli affetti, i palpiti, le preghiere, le azioni, il cibo, il lavoro, dobbiamo racchiuderli nel Cuore di Gesu’ Cristo nell’atto di operare, e cosi’ facendo, le nostre azioni prenderanno l’attitudine divina. Ma essendo difficile poter tenere sempre quest’attitudine divina, perche’ l’anima difficilmente puo’ fondere continuamente in Lui i suoi atti, puo’ supplire allora con l’attitudine della sua buona volonta’, e Gesu’ lo gradira’ tanto; si fara’ vigile sentinella d’ogni suo pensiero, di ogni sua parola, d’ogni suo palpito; questi atti se li mettera’ in corteggio dentro e fuori di Se’ guardandoli con tanto amore, come frutto del buon volere della creatura. Quando poi l’anima, fondendosi in Lui, fa i suoi atti immediati con Gesu’, il buon Gesu’ si sente tanto tirato verso quest’anima, che fara’ insieme cio’ che ella fa, e trasmutera’ in divino l’operato della creatura. Tutto questo e’ effetto della Bonta’ di Dio, che fa conto di tutto e premia tutto, anche un piccolo atto nella Volonta’ di Dio, per fare che la creatura non resti defraudata in nulla.

O mia vita e mio tutto, i tuoi passi dirigano i miei, e mentre calpesto la terra, fa che i miei pensieri siano nel Cielo

Seconda ora passione di Picaretta


2orapassione18-19                                             




O Signor mio Gesù Cristo, prostrato alla tua divina presenza, supplico l'amorosissimo tuo cuore che voglia ammettermi alla dolorosa meditazione delle 24 ore, in cui per nostro amore tanto volesti patire nel corpo adorabile e nell'anima tua santissima fino alla morte di croce. Deh, dammi aiuto, grazia, amore, profonda compassione e intelligenza dei tuoi patimenti, mentre adesso medito l'Ora...(si dica l’ora che si sta pregando)

E per quelle che non posso meditare, ti offro la volontà che avrei di farle e intendo intenzionalmente meditarle in tutte le ore che sono costretto ad applicarmi ai miei doveri o a dormire.

Accetta, o misericordioso Signore, la mia amorosa intenzione, e fa che sia di profitto per me e per tutti, come se effettivamente e santamente eseguissi quanto desidererei praticare.Intanto grazie ti rendo, o mio Gesù, ché per mezzo della preghiera mi chiami all'unione con te e, per piacerti di più, prendo i tuoi pensieri, la tua lingua, il tuo cuore, e con questo intendo pregare, fondendomi tutto nella tua Volontà e nel tuo amore, e, stendendo le braccia per abbracciarti, poggio la mia testa sul tuo cuore ed incomincio implorando l’aiuto della tua Santissima Madre e del mio Angelo Custode.

Si reciti un’Ave Maria alla Ss. Vergine, un Gloria al Padre al Santo Angelo Custode e un L’eterno riposo alle Anime Sante del Purgatorio, alle quali non si manchi di applicare queste potentissime orazioni e l’eventuali indulgenze
Seconda Ora
Dalle 6 alle 7 del pomeriggio
Gesù si separa dalla sua Madre SS.
e si avvia al cenacolo

Mio adorabile Gesù, mentre insieme con te ho preso parte ai tuoi dolori e a quelli dell'afflitta Mamma, vedo che ti decidi a partire per andare dove il Volere del Padre ti chiama. E' tanto l'amore tra Figlio e Madre che vi rende inseparabili, per cui tu ti lasci nel cuore della Mamma e la Regina e dolce Mamma si depone nel tuo, altrimenti vi sarebbe stato impossibile il separarvi. Ma poi, benedicendovi a vicenda, tu le dai l'ultimo bacio per rafforzarla negli acerbi dolori che sta per sostenere, le dai l'ultimo addio e te ne parti.

Ma la pallidezza del tuo volto, le tue labbra tremanti, la tua voce soffocata, come se volessi dare in pianto nel dirle addio, ah, tutto mi dice quanto l'ami e quanto soffri nel laciarla!

Ma per adempiere la Volontà del Padre, coi vostri cuori fusi l'uno nell'altro, a tutto vi sottoponete, volendo riparare per quelli che, per non vincere le tenerezze dei parenti e amici, i vincoli e gli attacchi, non si curano di adempiere il Volere santo di Dio e di corrispondere allo stato di santità a cui Dio li chiama. Quale dolore non ti danno queste anime, nel respingere dal loro cuore l'amore che vuoi dar loro, per contentarsi dell'amore delle creature!

Amabile amor mio, mentre con te riparo, permettimi che rimanga con la tua Mamma per consolarla e sostenerla, mentre tu parti; poi accelererò i passi, per venire a raggiungerti. Ma con mio sommo dolore vedo che la mia angosciata Mamma trema, ed è tanto il dolore che, mentre fa per dire al Figlio addio, la voce le muore sulle labbra e non può articolare parola, quasi viene meno e nel suo deliquio d'amore dice: "Figlio mio, Figlio mio, ti benedico! Che amara separazione, crudele più di ogni morte!" Ma il dolore le impedisce ancora di parlare e la rende muta!

Sconsolata Regina, lasciami che ti sostenga, ti asciughi le lacrime e ti compatisca nel tuo amaro dolore! Mamma mia, io non ti lascerò sola; e tu prendimi con te, insegnami in questo periodo così doloroso per te e per Gesù ciò che devo fare, come devo difenderlo, come ripararlo e consolarlo e se devo mettere la mia vita per difendere la sua. No, non mi sposterò da sotto il tuo manto. Ai tuoi cenni volerò da Gesù e gli porgerò il tuo amore, i tuoi affetti, i tuoi baci insieme ai miei, e li metterò in ogni piaga, in ogni goccia del suo sangue, in ogni pena ed insulto, affinché, sentendo lui in ogni pena i baci e l'amore della Mamma, le sue pene restino raddolcite. Poi ritornerò sotto il tuo manto, portandoti i suoi baci per raddolcire il tuo cuore trafitto. Mamma mia, il cuore mi batte, voglio andare da Gesù. E mentre io bacio le tue mani materne, tu benedicimi come hai benedetto Gesù e permettimi che vada da lui.

Mio dolce Gesù, l'amore mi addita i tuoi passi e ti raggiungo, mentre percorri le vie di Gerusalemme insieme ai tuoi amati discepoli. Ti guardo e ti vedo ancora pallido. Sento la tua voce, dolce, sì, ma mesta, tanto da spezzare il cuore dei tuoi discepoli, che ne sono conturbati.

"E' l'ultima volta - tu dici - che percorro queste vie da me solo; domani le percorrerò legato, trascinato tra mille insulti". E additando i punti dove sarai più vituperato e straziato, segui a dire: "La mia vita sta per tramontare quaggiù, come sta per tramontare il sole, e domani a quest'ora non ci sarò più... Ma come sole risorgerò il terzo giorno".

Al tuo dire, gli apostoli divengono mesti e taciturni e non sanno che rispondere. Ma tu soggiungi: "Coraggio, non vi abbattete; io non vi lascio, sarò sempre con voi; però è necessario che io muoia per il bene di voi tutti".

Così dicendo, sei commosso, ma con voce tremula continui ad istruirli. E prima che ti chiuda nel cenacolo guardi il sole che tramonta, come sta per tramontare la tua vita, offri i tuoi passi per quelli che si trovano al tramonto della vita e dai loro la grazia di farla tramontare in te, riparando per quelli che, nonostante i dispiaceri e i disinganni della vita, si ostinano a non arrendersi a te.

Poi guardi di nuovo Gerusalemme, il centro dei tuoi prodigi e delle predilezioni del tuo cuore, che per contraccambio ti sta preparando la croce, aguzzando i chiodi per compiere il deicidio, e tu fremi, ti si schianta il cuore e piangi la sua distruzione.

Con ciò ripari per tante anime a te consacrate, che con tanta cura cercavi di formare come portenti del tuo amore, ed esse, ingrate ed in corrispondenti, ti fanno patire più amarezze. Voglio riparare insieme con te, per raddolcire lo schianto del tuo cuore.

Ma vedo che resti inorridito alla vista di Gerusalemme e, ritirando lo sguardo, entri nel cenacolo. Amor mio, stringimi al tuo cuore, affinché faccia mie le tue amarezze, per offrirle insieme con te, e tu guarda pietoso l'anima mia e, versando in essa il tuo amore, benedicimi.

Riflessioni e Pratiche
Gesu’ con prontezza si separa dalla sua Madre, sebbene il suo Cuore tenerissimo ne subisca uno schianto.

Siamo noi cosi’ pronti a sacrificare, per adempiere i divini voleri, anche gli affetti piu’ legittimi e santi?

(Esaminiamoci specialmente nei casi di allontanamento della Divina Presenza sensibile, o della sensibile devozione).

Gesu’ facendo gli ultimi passi, non li faceva a vuoto, in questi glorificava il Padre e chiedeva la salvezza delle anime. Nei nostri passi dobbiamo mettere le stesse intenzioni che metteva Gesu’, cioe’ di sacrificarci per la gloria del Padre e per il bene delle anime. Dobbiamo inoltre immaginarci di mettere i nostri passi in quelli di Gesu’ Cristo; e come Gesu’ Cristo non li metteva a vuoto, ma racchiudeva nei suoi tutti quelli delle creature, riparando tutti i passi cattivi, per dare al Padre la gloria dovuta, e vita a tutti i passi cattivi delle creature perche’ potessero camminare per la via del bene, cosi’ faremo ancora noi mettendo i nostri passi in quelli di Gesu’ Cristo con le sue stesse intenzioni.

Per la strada andiamo modesti, raccolti in modo da essere di esempio agli altri? Mentre l’afflitto Gesu’ camminava, rivolgeva di tanto in tanto qualche parola agli Apostoli, parlando loro della sua imminente Passione; e nei nostri discorsi che diciamo?

Facciamo noi, quando si offre l’occasione, argomento dei nostri discorsi la Passione del Divin Redentore?

L’amante Gesu’ vedendo gli Apostoli tristi e scoraggiati cercava di confortarli. Nei nostri discorsi mettiamo noi l’intenzione di sollevare Gesu’ Cristo, cerchiamo noi di farli nella Volonta’ di Dio con l’infondere negli altri lo Spirito di Gesu’ Cristo? Gesu’ va al cenacolo: i pensieri, gli affetti, i palpiti, le preghiere, le azioni, il cibo, il lavoro, dobbiamo racchiuderli nel Cuore di Gesu’ Cristo nell’atto di operare, e cosi’ facendo, le nostre azioni prenderanno l’attitudine divina. Ma essendo difficile poter tenere sempre quest’attitudine divina, perche’ l’anima difficilmente puo’ fondere continuamente in Lui i suoi atti, puo’ supplire allora con l’attitudine della sua buona volonta’, e Gesu’ lo gradira’ tanto; si fara’ vigile sentinella d’ogni suo pensiero, di ogni sua parola, d’ogni suo palpito; questi atti se li mettera’ in corteggio dentro e fuori di Se’ guardandoli con tanto amore, come frutto del buon volere della creatura. Quando poi l’anima, fondendosi in Lui, fa i suoi atti immediati con Gesu’, il buon Gesu’ si sente tanto tirato verso quest’anima, che fara’ insieme cio’ che ella fa, e trasmutera’ in divino l’operato della creatura. Tutto questo e’ effetto della Bonta’ di Dio, che fa conto di tutto e premia tutto, anche un piccolo atto nella Volonta’ di Dio, per fare che la creatura non resti defraudata in nulla.

O mia vita e mio tutto, i tuoi passi dirigano i miei, e mentre calpesto la terra, fa che i miei pensieri siano nel Cielo